Informazioni Galleria Palatina

Piazza de' Pitti, 1, 50125 Firenze FI

STORIA

La Galleria Palatina è un museo ospitato in Palazzo Pitti a Firenze, facente parte, insieme al Giardino dei Boboli, delle Gallerie degli Uffizi. Ospitata all'interno del complesso architettonico, si trova al piano nobile, articolandosi in 28 sale che si estendono nell'ala laterale settentrionale posteriore del complesso architettonico e nella parte laterale settentrionale e nella parte centrale posteriore del corpo di fabbrica principale del palazzo. Si tratta della "quadreria" dei Granduchi di Toscana: l'allestimento infatti rispetta il gusto dei secoli passati, con i dipinti collocati su più file, selezionati per criteri decorativi, e non per periodo e scuole. Cronologicamente, a parte qualche eccezione, i dipinti coprono soprattutto i secoli XVI e XVII, facendone uno dei musei più importanti in Italia nel suo genere, nonché una tappa obbligata per la conoscenza della storia del collezionismo europeo

DESCRIZIONE

La Galleria è situata in alcuni fra i più bei saloni del piano nobile del palazzo, ricchi di affreschi (soprattutto di Pietro da Cortona) e stucchi. La superba collezione di dipinti è centrata sul periodo del tardo Rinascimento e il barocco, l'epoca d'oro del palazzo stesso, ed è il più importante ed esteso esempio in Italia di "quadreria", dove, a differenza di un allestimento museale moderno, i quadri non sono esposti con criteri sistematici, ma puramente decorativi, coprendo la maggior parte della superficie della parete in schemi simmetrici. L'allestimento è dunque molto fedele all'allestimento originario voluto dal granduca Pietro Leopoldo tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento[3].In particolare in quel periodo si provvide a sistemare nel palazzo una parte delle opere dell'immenso patrimonio mediceo che non potevano essere tutte esposte agli Uffizi per ragioni di spazio fisico, lasciandovi, in linea di massima e con le dovute eccezioni, le opere del primo periodo del Rinascimento, fino ai primi del Cinquecento. La sistemazione a quadreria, esaltata dalle ricche cornici intagliate e dorate, aveva lo scopo di stupire e meravigliare i visitatori dei saloni di rappresentanza. Oltre che dai dipinti, le sale sono arricchite anche da sculture e pezzi di mobilio pregiato, come i tavoli e i cabinet magnificamente intarsiati di pietre dure secondo l'arte del commesso fiorentino, praticata fin dal Seicento dall'Opificio delle Pietre Dure. A conclusione della "galleria" vera e propria una serie di stanze fa parte degli Appartamenti monumentali, che formavano un tempo un museo a parte.

OPERE

Il fondo base del museo è composto da circa 500 dipinti, che testimoniano il personale gusto collezionistico di vari componenti della famiglia Medici e che passarono nel 1743 alla città di Firenze per volontà testamentaria dell'ultima erede della dinastia Anna Maria Luisa de' Medici, evitandone la dispersione. A palazzo Pitti erano anche conservate le eccezionali raccolte di Vittoria della Rovere, sposa del granduca Ferdinando II e ultima erede dei duchi di Urbino, delle quali facevano parte un gran numero di tele di Raffaello e Tiziano. Spesso i quadri a soggetto sacro, nati per abbellire gli altari di varie chiese, vennero acquistati sia dai Medici che dai Lorena in cambio di copie o di opere moderne fatte fare per l'occasione; tuttavia il cambio di collocazione, dalla chiesa al palazzo, comportava spesso una manomissione dei dipinti, con tagli ed aggiunte necessari a uniformare le dimensioni per creare composizioni di fantasiose geometrie sulle pareti. Spesso quadri di epoche ed autori diversi venivano accostate in pendant per il loro tema, o per la composizione delle scene, o più semplicemente per la similarità estetica. Pietro Leopoldo, come accennato, nel suo programma di razionalizzazione di ogni aspetto della città, divise grosso modo le opere di pittura e scultura (antica e moderna) tra gli Uffizi e Palazzo Pitti, mentre le gemme, le curiosità naturalistiche e scientifiche divennero il nucleo originario del Museo di Storia Naturale. La prima apertura al pubblico risale al 1833, con un nucleo eccezionale di opere Raffaello, Andrea del Sarto e Tiziano, nonché tutti i maestri della scuola fiorentina tra Cinque e Seicento, notevoli esempi della scuola veneta coeva ed alcune famose opere di Caravaggio, Rubens e Van Dyck.

PERCORSO ESPOSITIVO

La galleria si trova al primo piano nel braccio sinistro del palazzo, dove si trovano alcune della sale più belle dell'intero complesso. Dopo il maestoso scalone dell'Ammannati, si arriva alle sale che venivano per lo più usate dal Granduca, sia per la residenza privata, sia per le udienze pubbliche. Il percorso espositivo inizia nel vestibolo e prosegue con alcune sale dedicate alla scultura (interessanti i busti dei granduchi, soprattutto di Cosimo I ritratto come un imperatore romano) e al mobilio antico, come la sala degli Staffieri, la Galleria delle Statue e la sala del Castagnoli, oltre la quale a sinistra inizia la galleria vera e propria. Le sale seguenti prendono il nome dal tema degli affreschi che le decorano sulle volte. Il ciclo è dedicato alla mitologia greco-romana, ma celebra anche la dinastia di casa Medici secondo un preciso e articolato sistema simbolico. In particolare i soggetti mitologici rappresentano degli esempi che alludono al tema della Vita e educazione del Principe, e rappresentano un'opera fondamentale del barocco a Firenze, che produssero profonda influenza sugli artisti locali dal Seicento in poi. Gli affreschi delle prime cinque sale furono realizzati dal più celebre pittore dell'epoca, Pietro da Cortona, mentre le altre sale sono opera di artisti neoclassici della prima metà dell'Ottocento.

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